Di Massimiliano Lussana
Erano i primi anni '80 e per le ferie estive la scelta di Alberico e Ida cadde su San Vincenzo in Toscana .
Un appartamento che dava sulla spiaggia ma che fungeva anche da punto di partenza per le numerose gite nell'entroterra alla ricerca di cantine e ristoranti.
Ricordo la piacevole visita ad un amico di mio nonno e mio padre, il signor Albino Previtali, grande eroe della resistenza bergamasca presso l'azienda agricola "La Cipriana" di Castagneto Carducci , dove per la prima volta partecipai alla raccolta dei pomodori.
In una di quelle giornate toscane, i miei genitori decisero di andare ad assaggiare i piatti di quello che ancora oggi viene considerato un grande della cucina italiana: Fulvio Pierangelini, patron del ristorante Gambero rosso.
Devo dire che i miei genitori ebbero un bel coraggio a portare due bambini così piccoli in uno dei templi della cucina italiana, ma la fiducia fu ripagata perché io e mia sorella Erica stammo seduti e composti per tutto il pranzo.
Naturalmente a quell'età non potevo saper giudicare o capire più di tanto, ma la sensazione di trovarmi in un posto importante la avvertivo guardandom in giro e osservando la cura e la bellezza che c'era nelle portate che arrivavano al tavolo.
Giunti al dessert Ida scelse il semifreddo al croccante.
Somigliava, per consistenza della crema, a quello che faceva lei in versione "amaretto" al nostro ristorante Negrone, una ricetta fornita da una storica cliente e amica, la dottoressa Ziiani, che purtroppo non c'è più.
Qui però il gusto risultava più equilibrato e delicato rispetto all'amaretto.
Al ritorno delle vacanze Ida si mise sotto per adattare la ricetta e renderla simile a quella del grande chef toscano.
Il risultato è che il semifreddo al croccante non si può togliere dalla carta da più di trent'anni.
Morale: "se vuoi copiare, copia dai migliori"
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