Sul finire degli anni'80 mio padre Alberico, aveva inserito in carta questo risotto con sugo di cavallo e mirtilli che però non faceva presa sul pubblico del ristorante.
Provò a modificarlo inserendo altri frutti di bosco come lamponi e more, ottenendo un gusto più morbido.
Il piatto comunque non era molto richiesto ed era ormai deciso a toglierlo alla prima ristampa del menù.
Un giorno venne a pranzo Gian Arturo Rota (in seguito sarebbe diventato curatore della guida Veronelli) che ordinò quel risotto e parlandone con mio padre, gli consigliò di insistere perché il piatto era buono ed aveva un gusto originale.
Morale della storia, quel risotto è diventato un classico del ristorante Negrone e...guai a toglierlo dal Menù.
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