martedì 30 marzo 2021

Ritrovamenti: i calici d'oro ed il corso di grande ristorazione a Bergamo

 In queste giornate strane da zona rossa, capita di mettersi a sistemare carte e riscoprire in qualche angolo dei documenti o testimonianze di cose fatte in passato.

E' il caso di questi due piccoli pezzi della nostra storia professionale, il primo un articolo nel quale viene citato Alberico per la cosegna dei calici d'oro dell'accademia italiana maestri sommelier, il secondo il ricordo di un corso fatto da Massimiliano, nel quale i docenti erano i fratelli Alajmo (le Calandre), i fratelli Cerea (Da Vittorio) ed enzo Vizzari, direttore delle guide dell'Espresso.

calici d'oro alberico lussana ristorante negrone
Massimiliano lussana corso grande ristorazione a bergamo




venerdì 26 marzo 2021

La nostra Pasqua da asporto, il menù

Ciao a tutti, ecco nostro menù da asporto per il giorno di Pasqua . Per questo menù accetteremo le prenotazioni fino al Sabato Santo alle ore 12.00, per chi volesse scegliere dalla carta, gli orari rimangono i soliti. 
Tel.035661040

giovedì 18 marzo 2021

Un direttore d'orchestra, un quadro, un libro ed il ristorante Negrone

 Di Massimiliano Lussana.

Certe storie ci tengono decenni a "chiudersi" ed essere capite fino in fondo.

Nella prima sede del ristorante Negrone, in via Piave, avevamo in saletta, il quadro che vedete nelle foto sotto, realizzato e firmato dai maestri  Antonio ed Emilio Belotti .

Un giorno di quella prima metà degli anni '80, arrivò un cliente alla guida di un Duetto Alfa Romeo di color rosso fuoco che si fece notare, oltre che per l'auto, per l' abbigliamento eccentrico ed elegante.

Il tavolo al quale si sedette era proprio di fronte a quel quadro e per tutto il pranzo, indagò con i miei genitori su quella tela, chiedendo se fossero disposti a privarsene.

I miei dissero di no, forse perchè conoscevano i pittori che erano anche clienti o anche perchè lì ci stava bene.

Passò qualche anno e noi trasferimmo l'attività in via Monte Negrone e negli anni'90 per qualche volta avemmo il piacere di avere ancora ospite quel signore distinto.

Era stupito dal fatto che nel nuovo locale non avessimo più i quadri di un tempo (dove c'erano anche opere di Pizio, altro amico e cliente) , erano finiti in casa, sostituiti da creazioni fotografiche di Romano Lapi.

Ogni volta, chiese sempre di quel quadro e l'ultima volta che lo vedemmo ci disse che comunque se fossimo passati da Montecarlo gli avrebbe fatto piacere se fossimo andati a trovarlo, abitava in una suite dell'hotel de Paris .

Quell'affermazione ci lasciò tra l'incuriosito e lo stupefatto perchè per quanto fosse "esagerata" la location, quel signore non sembrava uno che raccontava storie per apparire.

Passò ancora del tempo e capimmo tutto grazie ad una notizia con foto su un quotidiano e grazie al libro "Bergamo di note"regalatoci da Pasquale Quadri (fondatore di Clay Packy), quel signore era Luis Frosio, il direttore dell'orchestra del Principato di Monaco ed era un violinista, tutto chiaro.

Qui sotto anche la foto dell'introduzione al libro scritta da Franco Dassisti

Quadro Antonio Emilio Belotti

Bergamo di note Franco Dassisti






Un' osteria a Rosciate ed il mistero di un Moscato di Scanzo del passato

Di Massimiliano Lussana

Nei primi anni 60 del '900, i miei nonni Angiolina e Giuseppe aprirono un' osteria a Rosciate spostando l'attività che già avevano in zona "le passere" di Negrone , successivamente vi sarebbero tornaticon i figli un po' cresciuti per aprire "la Collinetta" .

L'osteria era un punto di ritrovo del paese, ma anche di persone che veniveno da fuori, in questi anni oltre ai racconti dei famigliari, ho ricevuto testimonianze su quel luogo anche da parte di anziani che ricordano le giornate nel pergolato all'aperto con annesso campo da bocce.

Mi viene raccontato anche di incontri tra politici locali, sindacalisti, ex partigiani che sovente si accendevano e sfociavano in forti discussioni cariche di passione...a volte arrivavano anche alle mani.

L'osteria si trovava in uno stabile (nella foto in fondo a questo post) posto allo snodo tra l'allora via Malanotte (ora via fratelli Epis) e via degli Orti. 

Un giorno mio nonno disse ai figli (mio padre Alberico e mio zio Maurizio) che bisognava fare delle mensole nei locali adibiti a cantina, così mio zio, più grande ed esperto, prese martello e scalpello per cominciare a creare i buchi in quei vecchissimi muri al fine di metterci poi i sostegni.

Ad un certo punto della foratura e con sorpresa, cominciò ad uscire dal buco un liquido denso  ma del colore di un rosso scuro e dai profumi intensissimi e gradevoli.

Si capì che dietro a quella parete c'era qualcosa d'altro ed infatti abbattendo con più circospezione, saltò fuori una nuova stanza che chissà quando era stata murata.

In quella stanza c'erano molte bottiglie di quel nettare, purtroppo o per fortuna per chi lo gustò, quelle bottilgie vennero consumate con grande felicità nel giro di poche giornate e noi non potremo mai vederne o analizzarne una ma sia mio papà Alberico (successivamente anche sommelier A.I.S.) che mio zio quando me ne parlarono con il senno di poi, dissero che era certamente Moscato di Scanzo di chissà quale anno.

L'ex osteria a Rosciate