Di Massimiliano Lussana.
Certe storie ci tengono decenni a "chiudersi" ed essere capite fino in fondo.
Nella prima sede del ristorante Negrone, in via Piave, avevamo in saletta, il quadro che vedete nelle foto sotto, realizzato e firmato dai maestri Antonio ed Emilio Belotti .
Un giorno di quella prima metà degli anni '80, arrivò un cliente alla guida di un Duetto Alfa Romeo di color rosso fuoco che si fece notare, oltre che per l'auto, per l' abbigliamento eccentrico ed elegante.
Il tavolo al quale si sedette era proprio di fronte a quel quadro e per tutto il pranzo, indagò con i miei genitori su quella tela, chiedendo se fossero disposti a privarsene.
I miei dissero di no, forse perchè conoscevano i pittori che erano anche clienti o anche perchè lì ci stava bene.
Passò qualche anno e noi trasferimmo l'attività in via Monte Negrone e negli anni'90 per qualche volta avemmo il piacere di avere ancora ospite quel signore distinto.
Era stupito dal fatto che nel nuovo locale non avessimo più i quadri di un tempo (dove c'erano anche opere di Pizio, altro amico e cliente) , erano finiti in casa, sostituiti da creazioni fotografiche di Romano Lapi.
Ogni volta, chiese sempre di quel quadro e l'ultima volta che lo vedemmo ci disse che comunque se fossimo passati da Montecarlo gli avrebbe fatto piacere se fossimo andati a trovarlo, abitava in una suite dell'hotel de Paris .
Quell'affermazione ci lasciò tra l'incuriosito e lo stupefatto perchè per quanto fosse "esagerata" la location, quel signore non sembrava uno che raccontava storie per apparire.
Passò ancora del tempo e capimmo tutto grazie ad una notizia con foto su un quotidiano e grazie al libro "Bergamo di note"regalatoci da Pasquale Quadri (fondatore di Clay Packy), quel signore era Luis Frosio, il direttore dell'orchestra del Principato di Monaco ed era un violinista, tutto chiaro.
Qui sotto anche la foto dell'introduzione al libro scritta da Franco Dassisti